VISIONE DEI RAPACI

I rapaci hanno un punto centrale dell’occhio che funziona come un teleobiettivo e ingrandisce particolari di ciò che vede. La funzione d’ingrandimento è assicurata da una particolare area della retina, chiamata fovea, dove le cellule della visione sono molto concentrate. Se nell’uomo vi sono circa 200 mila coni per millimetro quadrato, nella fovea dell’aquila ve ne sono 1 milione e questo fa sì che l’immagine percepita dall’occhio del rapace abbia una parte centrale ingrandita di 2,5 volte e ad altissima definizione. 

 

Alcuni uccelli, come i pellicani o le sterne, non sono in grado di vedere sott’acqua e quindi si tuffano alla cieca dopo aver individuato la preda dall’alto. Altri animali sono invece dotati di una duplice capacità di visione. Il cristallino dell’occhio di cormorani e anatre ha un’eccezionale elasticità e, mosso dal muscolo ciliare, mette a fuoco le immagini anche sott’ acqua. I pinguini possiedono invece una cornea quasi piatta, per cui essa non modifica la capacità di visione fra aria e acqua. Molti pesci possiedono addirittura due retine, una che riceve i segnali luminosi provenienti dall’acqua e l’altra i segnali che arrivano dall’aria. Pertanto il loro cristallino ha una specie di forma a uovo: la parte più bombata ha un maggior potere focalizzante e serve per le immagini “acquatiche”, quella più sottile è invece aiutata dalla cornea nel focalizzare le immagini “aeree”.

 

CANI

Da vicino il cane vede sfocato e può riconoscere un numero inferiore di colori (confonde il rosso con l’arancione e il giallo, per esempio). In compenso, con una luce fioca, distingue gli oggetti meglio di un essere umano.

 

Visione umana a sinistra, canina a destra